Vallefiorita, nome suggerito dalla posizione topografica del comune stesso, "così detto per l’amenità dei suoi luoghi e per i fiori che vi crescono a dovizia. E’ noto per le sue sorgenti di acqua ferruginosa.I suoi abitanti si occupano quasi unicamente del lavoro dei campi".
Ed è veramente uno spettacolo suggestivo quello che si presenta al visitatore primaverile che, ignaro, percorre la statale 181 per imboccare le ultime centinaia di metri che separano il paese dalla citata arteria. Sembra veramente un paesino incantato, di quelli che solitamente esistono solo nei libri delle favole.
Come se, una fata o ori folletto bizzarro, si siano divertiti a dipingere un quadretto al naturale. Al centro una strada, larga quanto basta, ben tenuta dall’opera dell’uomo. si allunga sempre dritta fino ad immergersi nelle prime abitazioni: delle moderne villette che sorgono ben allineate da una parte e dall’altra. Il Cristo di Carlo Levi che "s’era" fermato ad Eboli, finalmente è giunto anche in questo remoto angolo calabrese: "spinto" dalla lontana Germania, dalla Svizzera, dal Belgio, dal nord Italia, dal faticoso lavoro dell’emigrante consumato giornalmente nel silenzio di tanti amari bocconi inghiottiti a forza pensando alla sposa, ai tigli, al paesello lontano.
Le costruzioni risalgono un colle che si alza dolcemente sempre più e dove esse terminano, là c’è la "montagna" che si erge a barriera, chiudendo l’orizzonte e sopra un cielo limpido, dai silenzi innaturali, vi regna sovrano.
Un colle chiude la parte destra della strada ed è il regno dell’ulivo; la sinistra è invece dominata da un’ampia vallata che sale verso la montagna. A destra, a sinistra e sullo sfondo si può ammirare il dipinto: un marito di verde spruzzato di bianco. Il paese è circondato da alberi da frutta: peri, meli, ciliegi, prugni, albicocchi, peschi, nespoli, fichi, gelsi, da siepi di biancospino e acacie che innalzano al cielo di primavera il profumo dei loro fiori e in estate-autunno il gustoso sapore dei loro frutti.
Il nome di Vallefiorita non poteva essere più appropriato: il paese sorge su uno sprone tra le vallette che solcano le pendici orientali della Serraltà di S. Vito estendendosi in longitudine dalla località denominata "Cavallina" che trovasi al nord, ai piedi della "Trempa Randa" (Grande salita) dove negli anni passati dimoravano " i mandri" (le greggi) alla "Crucia à hora" (Croce fuori paese, il bivio che forma la strada provinciale collegandosi con la statale 181).
A nord-est è delimitato dalla "Cuzza e Carru", a sudovest dal torrente "herraru" sulla cui sponda sinistra si trovano ancora i resti di quello che fu "u monastiari" (il monastero) eretto, sembra, nel medio Evo da frati predicatori.
Notizie di questo monastero ne troviamo nel rapporto del Vescovo della diocesi di Squillace Francesco Saverio Maria de Queralt al papa Benedetto XIV .
Stretto a destra dai colli Spicchiotto, Soverito ed Olivadà ammantati di uliveti e a sinistra dal colle Jannetta, il paese trova naturale sbocco per le sue nuove e moderne costruzioni a Sud, nella contrada "Guarna" che delimita il territorio da quello di Squillace.
Vallefiorita risulta diviso in due dal fiume Alessi (oggi fiumara) ed è collegato presso il Municipio dal ponte S. Rocco.
La parte nord è la più estesa ed anche la più antica; la sud dove il paese si sta sviluppando è molto pianeggiante e favorisce le diverse attività della vita moderna.
Altro importante polmone su cui si potrebbe innestare il meraviglioso sviluppo che sta trasformando il volto del paese in quest’ultimo decennio è l’arteria che, attraversando il colle "Cuzzardine", la contrada "Tre croci", il "Pastorello", i piani di "Cannavina", gli "Schiavi", tagliando presso che tutta la montagna di Vallefiorita ricca di boschi di paesaggi riposanti e di frescure, si ricongiunge alla provinciale che unisce i comuni di Girifalco, Cortale, Cenadi, Olivadi, Filadelfia, Polia all’altezza della "Fossa del lupo". Se si giungesse alla realizzazione di quest’opera, tutta la zona godrebbe di innumerevoli vantaggi economici: dall’incremento del turismo ai piccoli scambi commerciali. Le derrate agricole di Vallefiorita che non sono poche, potrebbero trovare in questi paesi montani redditizi mercati.
Vallefiorita comune in Provincia di Catanzaro si trova a 309 metri sul livello del mare dal quale dista 14 Km. La Tenenza dei Carabinieri è a Girifalco da cui dista 11 km circa.La stazione dai Carabinieri la Pretura l’ufficio Distrettuale delle Imposte, l’Ufficio del Registro si trovano a Squillace da cui Vallefiorita dista 5 km circa. Il Tribunale, la Conservatoria dei Registri immobiliari sono a Catanzaro da cui Vallefiorita dista Km. 33 circa. Il territorio è di Kmq 13,23: confina con i comuni di Amaroni, Girifalco, Cortale, Palermiti, Centrache, Cenadi, Olivadi. Sono paesi collinari e montani che fanno corona a Vallefiorita dalla parte delle Serre: nella fascia jonica, a sud-est, il paese confina con Squillace.
La parrocchia e intitolata a S. Sergio e Soci. li Patrono, S. Rocco. è festeggiato il primo sabato e la domenica dopo il 16 agosto. E’ forse la festa più importante per il popolo che nell’occasione si ritrova tutto riunito; da ogni angolo della terra dove il Vallefioritese è emigrato ritorna in quest’occasione per riabbracciare i familiari e gli amici.
Le suore dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria vi tengono Scuola Materna parrocchiale.
Lo stemma del Comune è conforme al sigillo estratto dall’Archivio di Stato di Napoli esistente nel fondo "Voci di vettovaglie" Busta 57, fascicolo 11 pagina 57 ed ha la seguente blasonatura: "Arma: d’Azzurro, a Sant’Elia di carnagione, calvo, barbuto, di marrone, aureolato d’oro, movente, dalla punta, vestito di bianco, con pianeta di rosso bordata d’oro, impugnante con la destra, piegata in sbarra sul petto, una spada d’argento mancata d’oro, posta in banda".